Riccardo Gola
Cosmonautica
Francesco Bigoni Tenor sax
Enrico Zanisi Piano
Riccardo Gola Double bass
Enrico Morello Drums
Cosmonautica, cioè scienza e arte del viaggiare nello spazio. Come astronauti i quattro musicisti entrano in uno stato di concentrazione ed isolamento - qualcuno direbbe in uno stato di grazia - per andare in profondità nell’atto di creazione collettiva della musica improvvisata. In maniera simile, l’ascoltatore attento viene condotto in uno spazio di attenzione e scoperta che lo distacca temporaneamente dal brusio del quotidiano.
Cosmonautica è il nuovo progetto del bassista e compositore romano Riccardo Gola. È un quartetto acustico formato da Francesco Bigoni al sax tenore e clarinetto, Enrico Zanisi al pianoforte, Riccardo Gola al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria. Il repertorio è composto interamente da brani orginali scritti dal leader.
Cosmonautica, cioè scienza e arte del viaggiare nello spazio. Come astronauti i quattro musicisti entrano in uno stato di concentrazione ed isolamento - qualcuno direbbe in uno stato di grazia - per andare in profondità nell’atto di creazione collettiva della musica improvvisata. In maniera simile, l’ascoltatore attento viene condotto in uno spazio di attenzione e scoperta che lo distacca temporaneamente dal brusio del quotidiano.
Le composizioni di Riccardo Gola sono chiaramente contaminate da una pluralità di linguaggi musicali, dal rock all’elettronica, dalla musica africana alla classica contemporanea. Al tempo stesso mantengono un saldo legame con l’eredità jazz di matrice afro-americana, evidente anche nella scelta dell’organico, con un sound acustico e quasi tradizionale. Alla stessa maniera, il suono pulito di Francesco Bigoni cela un linguaggio moderno e complesso, mai cerebrale ma sempre capace di creare una comunicazione profonda ed emozionante con l’ascoltatore. Il piano di Enrico Zanisi inventa continue sovrastrutture armoniche, disseminando di piccoli discorsi poetici una musica per altri versi muscolare e dinamica. Dinamismo garantito ovviamente dall’incredibile fraseggio di Enrico Morello, spinta propulsiva continua ma mai invadente, una batteria dal sound unico che lega i brani più asimmetrici con i momenti in cui il gruppo si distende in un più tradizionale quattro swing.