OONA REA
First Name Oona
Oona è un nome proprio femminile. È l’anglicizzazione del nome irlandese Úna, da scrivere rigorosamente con l’accento sulla u.
Oona è Úna. Una voce che ti ipnotizza con una cantilena dolce e poi ti scuote con vertigini imprevedibili. Una melodia indolente che ti culla e poi ti trascina in un groove morbido a cui non puoi resistere. Oona gioca con la voce e con le parole. Con la lingua italiana e con quella inglese. Oona scrive un verso e poi cambia idea, perché è tutto in movimento e tu puoi viaggiare con lei. Oona è funk, oppure è jazz, oppure è bossa, oppure è pop. Oppure non le importa, perché con lei il gioco dei generi non attacca. Li conosce tutti e li frulla insieme per proporti una musica Única e peculiare.
“First Name Oona” è il primo disco di Oona Rea (Jandomusic/Via Veneto Jazz), con nove canzoni che ti piacciono perché ti avvolgono prima che tu possa accorgertene. Oona ha scritto tutti i testi e ha composto le musiche con Luigi Masciari, che ha anche suonato la chitarra e curato gli arrangiamenti. E poi ha fatto suonare le nove canzoni ad Alfredo Paixão, che ci ha messo un basso, e ad Alessandro Marzi, che ha aggiunto una batteria. Ogni tanto è andato a trovarli in studio anche Danilo Rea, che ha suonato un pianoforte qui e là.
“First Name Oona” è un disco sornione, che ti scorre sottopelle, che ti gira nelle orecchie, che ammicca e ti chiede di premere ancora “play”. Almeno Úna volta.